Il governo lavora all’emergenza sanitaria e ragiona su un piano per frenare la diffusione delle varianti del Covid evitando il lockdown.
Il governo Draghi deve fare i conti con l’emergenza sanitaria aggravata dalla diffusione delle varianti del Covid, che sta spingendo diversi esperti a chiedere un nuovo lockdown totale della durate di due o tre settimane. Il nuovo esecutivo, così come il precedente, è consapevole del fatto che una nuova chiusura generale sarebbe insostenibile per il Paese, quindi si lavora ad un piano che possa consentire di gestire la situazione senza dover ricorrere ad una soluzione estrema e con un impatto sociale imprevedibile.
Il piano contro la diffusione del Covid evitando il lockdown. Le zone rosse locali
Per evitare la diffusione delle varianti del Covid si potrebbe procedere con l’istituzione di nuove zone rosse a livello locale, come fatto ad esempio dalla Regione Umbria di fronte alla diffusione della variante inglese. Va detto che alla luce dei dati dell’ultimo monitoraggio le restrizioni locali non sembrano aver sortito un effetto decisivo, ma si attende la prossima settimana per fare un bilancio della situazione.
Rafforzare le regole nell’Italia a colori
Oltre all’istituzione delle zone rosse locali, potrebbe essere rivisto il sistema a colori con un rafforzamento delle misure anche in zona gialla e in zona arancione. Allarmato dalla diffusione delle varianti, il Cts ha consigliato infatti di rafforzare le regole, senza escludere ovviamente la possibilità di inserirne delle nuove.
La scadenza del dpcm
Nelle prossime settimane il governo si confronterà prima sul divieto di spostamento tra le Regioni e poi, il 5 marzo, con la scadenza del dpcm attualmente in vigore. A quel punto l’esecutivo guidato da Mario Draghi uscirà allo scoperto e capiremo come vorrà muoversi, se per la via della massima prudenza, come fatto dal Conte Bis, o se per la via delle riaperture controllate, una via più intraprendente che ovviamente aumenta i rischi legati alla diffusione del virus.
Il grande problema è che nel governo Draghi convivono anime contrastanti. Il Ministro della Salute Roberto Speranza è stato ambasciatore della filosofia rigorista nel governo giallorosso. Evidentemente Speranza si trova agli estremi opposti rispetto alla visione e alle richieste della Lega, che da mesi chiede un progressivo allentamento delle misure.
Che giungere ad un compromesso non sarà cosa facile lo dimostrano le polemiche nate dopo al decisione di Speranza di prolungare la chiusura degli impianti sciistici. Chiusura annunciata a poche ore dalla riapertura delle piste da sci con modi e tempi non proprio rispettosi.
La campagna di vaccinazione
Ovviamente al contempo si dovrà procedere con la campagna di vaccinazione che dovrà accelerare. Ovviamente nel limite delle possibilità legate alla materia prima, quindi alle dosi del vaccino a disposizione. Per dare una svolta alla campagna di vaccinazione dovrebbero essere coinvolti anche medici di medicina generale, farmacisti, Protezione Civile e militari. Le Primule ideate dal Commissario Domenico Arcuri dovrebbero rimanere una bella idea. L’intenzione del governo è quella di sfruttare ampi spazi per vaccinare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile. Si guarda ad esempio alle caserme e agli hangar dismessi o inutilizzati.